Turismo: le dinamiche di mercato e il ruolo del franchising

Non c’è comparto economico più esposto agli eventi dell’attualità e dell’economia come quello del turismo. Se, da una parte, gli operatori del settore stanno uscendo dagli anni difficili della crisi economica, dall’altra devono fare i conti con il terrorismo internazionale. Tuttavia i dati parlano di una crescita leggera ma costante da alcuni anni.

Dal mondo all’Italia

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), nel 2015, ultimo anno su cui abbiamo dati completi, gli arrivi internazionali sono stati 1,186 miliardi con un incremento pari al 4,6 per cento, 52 milioni in più rispetto al 2014. Quasi tutte le macro-aree mondiali hanno presentato variazioni positive negli arrivi: la crescita risulta più elevata per le Americhe (5,9%) e per l’Asia e il Pacifico (5,6%), seguono le l’Europa (4,7%) e il Medio Oriente (1,7%), solo l’Africa è risultata in flessione (-3,3%). L’Europa – che si conferma l’area più visitata del mondo – ha raggiunto quota 607,7 milioni di arrivi, con 27,5 milioni di turisti in più rispetto al 2014. L’aumento ha riguardato anche l’Europa Meridionale/Mediterranea con 10,4 milioni di arrivi in più (+4,8%). Secondo l’OMT, nella graduatoria 2015 delle destinazioni turistiche mondiali più frequentate dal turismo straniero l’Italia si conferma al 5° posto per gli arrivi e al 7° posto per gli introiti. Sul versante dei flussi turistici stranieri in Italia, nel primo semestre 2016, secondo i dati Istat provvisori, si registra una flessione del 3,3 per cento negli arrivi e dell’1,3 per cento nelle presenze, anche se il 2015 è l’ottavo anno consecutivo che ha fatto registrare l’aumento di arrivi stranieri rispetto all’anno precedente.

Il mercato italiano

Nel 2016, si stima che il numero di viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sia pari a 66 milioni e 55 mila. Per la prima volta, dopo sette anni, la variazione è positiva rispetto all’anno precedente (+13,7%). Rispetto al 2015 la durata media dei viaggi si riduce lievemente, attestandosi a 5,4 notti (5,6 per quelli di vacanza e 3,5 per quelli di lavoro), per un totale di circa 356 milioni di pernottamenti. Le vacanze brevi (fino a tre pernottamenti), stimate in 29,3 milioni, crescono del 20,7 per cento rispetto al 2015, quelle lunghe, pari a 29,9 milioni, dell’11,3 per cento. Sostanzialmente stabili rispetto al 2015 i viaggi per motivi di lavoro (6,7 milioni). Nell’82,8 per cento dei viaggi i residenti scelgono come destinazione località nazionali. I viaggi all’estero (17,2% dei viaggi) avvengono soprattutto verso i Paesi dell’Unione europea (9,8%). Le vacanze lunghe estive trascorse in Italia hanno più frequentemente come destinazione la Puglia (12,9%) e l’Emilia-Romagna (11,4%), mentre il Trentino-Alto Adige è la meta preferita in inverno (24,8%) e autunno (16,3%). La Spagna è la meta più scelta per le vacanze lunghe all’estero (12%), la Francia per quelle brevi (22,1%), mentre la Germania è il paese più frequentato per motivi di affari (17,4% dei viaggi di lavoro all’estero). Tra i viaggi con mete extra-europee, gli Stati Uniti sono la destinazione preferita per le vacanze lunghe (16,4%), la Cina per i viaggi d’affari (8,4%) (Fonte: Istat).

Sempre più online

Nel 2016 oltre la metà dei viaggi è stata organizzata online (53,9% dei viaggi di lavoro e 49,8% delle vacanze lunghe) (Prospetto 17). Il 42,1% dei viaggi è effettuato senza prenotazione, stima che sale al 44,6% nel caso delle vacanze brevi. La prenotazione tramite agenzia o tour operator, che riguarda complessivamente il 7,3% dei viaggi, è più frequente per i viaggi di affari (12%) e per le vacanze lunghe (7,9%). La prenotazione tramite Internet arriva a sfiorare nel 2016 il 40% dei viaggi ed è in crescita, rispetto all’anno precedente, di circa il 30% per le vacanze (+40,7% per quelle lunghe).

I vantaggi del franchising

Quali sono i vantaggi nell’aprire un’agenzia in franchising? Possiamo sintetizzarli con:

  • economie di scala nella negoziazione con i fornitori per ottenere commissioni d’agenzia di rilievo e/o offerte di prodotto dedicate
  • la centralizzazione di alcune procedure contabili e amministrative
  • il supporto per la realizzazione di attività di marketing territoriale
  • il presidio dei diversi canali di comunicazione
  • l’assistenza e il supporto costante del franchisor
  • poter contare su un marchio noto ed un know-how acquisito nel tempo e sperimentato dal mercato.