Non solo dall’Europa, i londinesi escono da COIN.

È di ieri la notizia che il fondo londinese di Private Equity BC Partners, assistito da Banca Rothschild, ha ceduto a Centenary, società veicolo costituita il 18 gennaio 2018, la proprietà di Coin.
Ma procediamo per tappe. Era il 2011 quando BC Partners acquistò da Pai, il gruppo fondato dal veneto Vittorio Coin, per 930 milioni di euro lanciando un’Opa che avrebbe portato al delisting della società. Nel 2015 lo spin off di OVS e la quotazione della stessa che oggi capitalizza da sola
1,2 miliardi di euro, forte dei suoi 1600 negozi dedicati a uomo, donna e bambino ed un MOL di oltre 200 milioni di euro.
Vicepresidente di Coin è Stefano Beraldi, il regista dell’operazione che ha portato alla costituzione di Centenary, alla formazione di un club deal di 5 imprenditori (tra cui Alessandro Bastagli, Enzo de Gasperi, Giorgio Rossi, Jonathan Kafri ed un family office svizzero) che hanno messo sul piatto 15
dei 70 milioni necessari per formalizzare l’operazione di Management Buy Out. Infatti, a possedere un 25% della società sono 23 manager della stessa Coin, tra cui spiccano i nomi di Alessandro Faccio (CFO), Ugo Turi ( Direttore HR) e Alessandro Massa (Direttore Commerciale). A finanziare
parte dell’operazione, tramite debito, la banca Intesa San Paolo.
Coin gestisce direttamente e mediante franchising una catena italiana di department store di fascia alta, composta da oltre cento grandi magazzini dedicati al mondo dell’abbigliamento, della bellezza e dell’home decoration, che operano sotto le insegne di Coin, Coin Excelsior e Coin Casa e
che hanno generato nel corso del 2017 un fatturato netto di 400 mln di euro e 10 mln di liquidità.
Data la volontà di cedere anche il restante 17,83 % detenuto in OVS, il fondo BC Partners mostra l’intenzione di capitalizzare l’investimento di 7 anni fa e indirizzare altrove le risorse anche in vista del processo di Uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.

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